11/05/07

Tavola Rotonda - "La via del Reno: percorsi critici"

Ecomuseo dell’Acqua
a Padulle di Sala Bolognese
10 settembre 2007

Incontro pubblico organizzato da Uisp, Comitato Provinciale di Bologna e La Via del Reno, in collaborazione con l’Ecomuseo dell’Acqua di Sala Bolognese nell’ambito della manifestazione "Incontro al Fiume 2007"

L’obiettivo della tavola rotonda era di mettere in evidenza i punti critici che impediscono la godibilità del fiume Reno e la pervietà delle sue rive, per costituire una base per gli interventi necessari.

Valerio Toselli, Sindaco di Sala Bolognese, segnala che manca solo l’ultimo tratto di pista ciclabile (100 m) per collegare tutto il territorio comunale di Sala Bolognese al Reno.

Ferruccio Melloni, Segretario Generale Autorità di Bacino Interregionale del Reno, sottolinea l’importanza della manutenzione annuale e dell’erogazione regolare dei fondi in modo da sovvenzionare gli interventi prima che l’entità della spesa aumenti esponenzialmente. Negli ultimi tre-quattro anni si è assistito invece alla sottovalutazione di questi temi.

Gino Santi, Segretario Associazione La Via del Reno, afferma l’importanza eccezionale dell’associazionismo per la valorizzazione di un territorio così esteso, oggi mantenuto in condizioni precarie.

Martino Caranti, dell'Associazione Monte Sole Bike Group, ricorda che i membri dell'associazione, da anni percorrono in mountain bike la cosiddetta Via della Seta, che va da Venezia a Livorno attraverso Riola, Pistoia e Lucca. Si tratta di una risorsa turistica enorme, un percorso conosciuto anche all’estero e seguito da migliaia di persone all’anno, ma che va assolutamente valorizzato. Allo stato attuale i pericoli per i ciclisti sono enormi. Perché un percorso cicloturistico sia completo deve essere continuo, segnalato e sicuro.
In particolare, sono punti critici il nodo di Vergato e di Sasso Marconi cosiddetto “Fontana”.
È poi importante, quando si creano dei sottopassaggi, munirli di pista ciclabile. Ciò è avvenuto negli ultimi lavori stradali a Sala Bolognese, ma non a San Lazzaro.
Quattro anni fa l’Assessore alla Viabilità della Provincia di Bologna Pamela Meier ha iniziato un importante lavoro di raccolta delle segnalazioni dei punti critici lungo il Reno dai confini della provincia di Ferrara alla montagna, per la realizzazione di una pista ciclabile continua. Ma di quel progetto non si è saputo più nulla.

Sandra Focci, Sindaco di Vergato, evidenzia l’urgenza di mettere attorno a un tavolo i rappresentanti delle Province di Bologna, Pistoia, Ferrara, Prato e Firenze per fare un progetto organico che interessi tutto il percorso del Reno. Fino a questo momento i progetti di piste pedo-ciclabili sono rimasti frammentari e non collegati tra di loro. Dovrebbero essere coinvolti tutti i comuni che sorgono lungo l’asse del Reno e, naturalmente, la Regione.

Mauro Innocenti, dell'Associazione Percorsi di Pace, spiega che l’associazione Percorsi di Pace segue i sentieri già esistenti e ha individuato e pubblicato un percorso per risalire verso la sorgente. I punti critici sono soprattutto collegati alla carenza di manutenzione, come ai Prati di Mugnano lungo la Via degli Dei, e al fatto che alcuni tratti tendono a diventare privati, come nella strada di Castelnuovo da Vergato a Riola. Un buon passo in avanti sarebbe imporre la servitù di passaggio al momento dell’acquisto dei terreni, o preoccuparsi di creare un percorso alternativo. Malgrado le divagazioni, ci sono alcuni tratti in cui è impossibile evitare il passaggio nella proprietà privata. Naturalmente possono farlo solo a piedi, in bicicletta non sarebbe possibile. Durante il percorso non si cammina sulle rive del fiume, tranne che in tre o quattro punti, ma lo si intravede da lontano.

Stefano Ramazza, cofondatore della manifestazione "Incontro al Fiume", esprime l’opinione che sulle golene sia preferibile sfalciare solo il percorso pedo-ciclabile invece che tutto il terreno, in modo da preservare la naturalità dell’ambiente fluviale assicurando nel contempo la percorribilità delle rive in senso longitudinale.
Il fiume è un luogo pubblico per antonomasia, se non è percepito dalla cittadinanza come luogo da vivere e da frequentare la responsabilità è delle amministrazioni. E l’Associazione la Via del Reno avrebbe potuto essere più efficace nel loro coordinamento.
Ci sono molti punti critici e in alcuni casi sarebbe sufficiente un piccolo intervento per ripristinare la pervietà delle rive, come nel caso del tratto che va dal Parco della Chiusa ex-Talon a Palazzo de’ Rossi. A Casteldebole non è possibile evitare l’attraversamento del Ponte Togliatti e a Borgo Panigale il cantiere per la TAV ha interrotto il percorso.

Andrea Ballandi, dell'Associazione I Pedalalenta, considera l’utilità di riaprire vecchi guadi percorribili in bicicletta.

Beatrice Grasselli, Assessore all’Ambiente Comune Casalecchio di Reno, sostiene l’importanza dei una tabellazione riconoscibile di tutti i sentieri. È necessario un progetto di ampio respiro per la valorizzazione del lungoreno, e il Comune di Casalecchio si offre come capofila per il coordinamento degli interventi nell’Alta Valle del Reno.

Roberto Diolaiti, Responsabile Settore Ambiente e Verde Urbano Comune di Bologna, ricorda le difficoltà di manutenzione delle aree golenali dovute agli insediamenti abusivi.
Propone che nei progetti di valorizzazione si consideri l’isoletta nel tratto di Casteldebole, che potrebbe diventare un’oasi didattica per i bambini.
Un nodo critico è il tratto di passaggio da Bologna a Casalecchio. Questo e altri sono stati presi in considerazione nel PSC, che prevede la realizzazione del Parco Reno.

Riccardo Fioravanti, del Progetto di Promozione Turistica "Lungo le acque del Reno", sottolinea l’importanza delle attività economiche private accanto alle istituzioni e alle associazioni di volontariato. Il Progetto "Lungo le acque del Reno" ha già attivato il Sito di Promozione Turistica omonimo e sta preparando per il 2008 una serie di iniziative tra le quali la mappa della “Lungo-Reno” e dei principali corsi d’acqua del nostro territorio, partendo dalla fonte di Piteglio in Provincia di Pistoia, passando da Bologna, fino alla foce sul mare Adriatico, con la segnalazione di tutti i ristoranti, bed&breakfast, agriturismi, ecc. Talvolta accade, come a Castello d’Argile, che ci sia un agriturismo vicino all’argine del fiume, ma manchi il sentiero che lo rende raggiungibile da esso. C’è molto da lavorare anche sulla consapevolezza da parte degli imprenditori della valenza turistica del fiume. Oppure accade, come a Calderara, che ci siano valide aree di sosta con panchine e tavoli per il picnic, ma manchino i secchi dell’immondizia. Oppure la segnaletica è carente. In particolare, sarebbero utili dei segnali dentro la Lungo Reno che indichino le “uscite” per raggiungere i paesi adiacenti e viceversa segnalazioni sulla viabilità esterna che indichino gli accessi alla pista ciclo-pedonale del fiume.

Graziano Prantoni, Assessore alla Viabilità e Mobilità della Provincia di Bologna, evidenzia la drammatica situazione delle risorse economiche e la necessità di pensare progetti sobri ed essenziali. Gli interventi per la mobilità minore sono urgenti come testimonia l’aumento di vittime della strada tra i pedoni e i ciclisti. I percorsi pedo-ciclabili dovrebbero entrare nella rete urbana e servire come viabilità alternativa contribuendo ad alleggerire il problema dello smog.
È necessario un lavoro comune di sollecitazione e un maggiore dialogo tra le parti in gioco, per la massima omogeneità e continuità dei progetti. Oltre a condividere un progetto strategico comune, è necessario che la Regione stanzi dei fondi, l’investimento da parte dei Comuni, la collaborazione tra le Province e il rapporto stretto con il volontariato.