11/05/07

Stella Saladino, regista e attrice di teatro


Stella Saladino nel corso degli anni sviluppa una sensibilità artistica poliedrica, grazie anche a numerosi stimoli esterni, lo studio in ambito umanistico prima, l’esperienza universitaria (DAMS) poi.
Dall’amore per la parola etimologica, sonora, visiva, alla musica e il teatro, trovando a poco a poco un percorso sempre più definito all’interno dell’ambito della performatività eclettica dell’arte. L’osservazione, nella realtà di tutti i giorni, di elementi poetici, onirici, grotteschi diventa uno studio approfondito, l’interpretazione personale del quotidiano si rivela all’interno delle sue numerose poesie, scritti, idee di varia natura.
Ha collaborato attivamente all’ideazione, progettazione, organizzazione del Festival Atti Sonori 2006, dell’Assoc. Cult. Persephone a Bologna, presso il Museo della Musica di Bologna.
Ha partecipato a vari concorsi di poesia e letterari, fra cui Premio Navile di Bologna, Premio CuoreDiafano, Coop forWords, pubblicata in antologie fra cui quella promossa dall’Associazione Poeti ad Alta Voce di Bologna ed edita con Giraldi Editore nel 2006; partecipa a reading di poesia nella città di Bologna.
Terminati da poco gli studi nell’ambito universitario bolognese con il massimo dei voti (nello specifico DAMS), numerose idee e progetti teatrali visivi e sonori prendono corpo, come contenitori di una lunga ed approfondita osservazione del mondo, della visione della realtà e dell’immaginazione di ciò che non è visibile.
Ha partecipato al Premio Dams 2006, nella sezione arti visive, con un progetto fotografico e sonoro, sul tema della visione e della malattia.
Ha esordito come regista, drammaturga e attrice vocale con lo spettacolo di danza-mimo-visivo
FFF-ORME, proponendolo in rassegne e luoghi di cultura fra Firenze e Bologna.
Lo spettacolo ha partecipato a vari concorsi e alla rassegna estiva bolognese del Comune di Bologna Bè-Bologna Estate 2006; al Premio Finestre di Teatro di Bologna; alla rassegna estiva fiorentina della Provincia presso il Parco di Villa Demidoff a Firenze; alla stagione del Teatro Storico di Osteria Nuova di Bagno a Ripoli; all’interno di MarteLive Roma presso Alpheus; alla rassegna estiva di Vicolo Bolognetti 2007 a Bologna.
Ha ideato e curato personalmente l’installazione visivo-sonora Corpi mobili alla deriva, allestita presso il Castello Collacchioni di Capalbio (GR), 2-14 agosto 2006, occupandosi dell’ideazione del progetto, della scrittura e recitazione di testi e della composizione di musiche per l’ambientazione del materiale fotografico, che compongono l’installazione.
Ha debuttato il 30 marzo 2007 ( all’interno della rassegna teatrale Vetrine di teatro 2007 a Bologna) con un’anteprima del suo nuovo progetto teatrale Occhio X Occhio, nella veste non solo di ideatrice, regista e compositrice delle musiche, ma anche di interprete scenica.
Ha partecipato alle selezioni del Premio Scenario a Bologna, presso Itc di San Lazzaro.
Lo spettacolo è stato inoltre messo in scena il 1 giugno presso Villa Serena a Bologna, nell’ambito del Marte Live Bologna, il 22 giugno presso il locale Ambasciata di Marte a Firenze, Bè-Bologna Estate 07 presso Vicolo Bolognetti il 6 luglio.
FFF-ORME è stato selezionato ai concorsi: Play art Arezzo Festival 2007, e MarteLive 2007 di Roma.
Ha debuttato con una nuova performance all’interno della Rassegna Reading sul Fiume 07 (Bè-Bologna Estate 07), dal titolo TRE-MARE, un reading visivo-sonoro, tre monologhi sul tema del mare, con musiche, recitazione dal vivo, immagini di mare rielaborate.
E’ stata una delle vincitrici del concorso Call for Soundworks in collaborazione con Fabbrica Europa di Firenze, con un suo lavoro sonoro-vocale dal titolo “Equilibri cittadini”, ed è stata selezionata al Call for Soundwork per il Festival Gender Bender di Bologna con una traccia vocale-sonora dal titolo “Spegni la luce!”.
Attualmente è presidente dell'associazione culturale Vision-arie di Bologna, con la quale promuove le sue perfomance di video-teatro, i reading visivi-sonori, e progetti di installazioni multimediali in collaborazione con Soundgap (post-produzione sonora) e l'associazione bolognese Che torni Babele.

Come nasce la tua opera "Tre-mare" riferita all'acqua?
E' un elemento ricorrente per gli autori. Anche mia sorella aveva fatto una mostra sull'acqua. L'invito al "Reading sul fiume" della scorsa estate in un contesto di spettacolo itinerante organizzato dal Quartiere Borgo Panigale nel Comune di Bologna mi ha ispirato ulteriormente.

Perchè un'opera riferita all'elemento acqua?
Perchè è un tema che appartiene alla mia esperienza artistica, riesce sempre a rientrare in modo nuovo nelle performance e negli spettacoli, per così dire "fluisce" e "scorre" sempre nelle mie riflessioni.

Che cos'è l'acqua per Stella Saladino?
L’acqua come nascita-morte, la componente principale degli esseri umani, il moto, il movimento liquidità che scorre, che trascina, che porta via, che scavalca, che copre, che nasconde, che parla, che suona, che svela, bagnata, che dona, che rende elastici, che idrata, che restituisce, che uccide, che prende e che dà, che è potenza, che è energia, che muove, che travolge, che fa trasparire, che riluce, che riflette, che si ricicla, che si beve, che si butta fuori, che ci scende addosso, che ci bagna, che ci entra e che ci esce, che piove, che sudiamo, che restituiamo alla terra, che imploriamo, che tentiamo di arginare, di contenere, di bloccare, di asciugare, di catturare!

C'è un "messaggio" che vuoi trasmettere nel tuo lavoro?
Il messaggio nasce di più da un libero fluire di me stessa e delle mie intuizioni, piuttosto che da una riflessione condizionata dall'esterno. Non mi pongo nella modalità di essere capita. Non mi chiedo se la gente mi capirà. Mi piace che ognuno ne tragga un proprio piacere e una traduzione e interpretazione personale con la propria testa.

Nel tuo spettacolo "Tre-mare" usi le maschere; perchè?
Mi piace trovare forme originali per creare intermezzi. Creare momenti di visione, spazi onirici. Tra i tre diversi monologhi, con le maschere ho voluto dare uno "strappo" al ritmo narrativo. Inoltre, le maschere permettono una privazione dell'identità e in questo modo, ho potuto trasmettere una visione impersonale e universale dell'acqua.

Quanto è importante l'uso della musica e delle proiezioni di immagini nel tuo lavoro?
La musica e l'apparato visivo sono le braccia del "corpus" dei miei spettacoli. Spesso la musica, in particolar modo, ha una vera e propria funzione "guida"; amo molto lavorare con la parola ed il suono, è fondamentale nella mia ricerca artistica che essi si integrino perfettamente e che in qualche modo si diano nuovi significati l'un l'altra, in uno scambio vitale e biunivoco.L'immagine nasce dentro di me nel momento dell'ideazione stessa; prima di tutto i miei lavori sono "immaginati", sono VISIONE, è quindi una componente che ha funzioni fondamentali, sia a livello ideativo, sia come "veicolo" di significato.La parola, la musica e l'immagine compongono un unico corpo che li contiene, una sorta di UNO al cui interno convivono molteplici aspetti, vivi, diversi, ma allo stesso tempo complementari.

Perchè ti sei fermata a Bologna dopo gli studi, visto che sei di Firenze?
Perchè non amo tornare indietro (sorride). Mi piace la città. Ho sentito di confrontarmi con questa realtà conosciuta negli anni dell'Università. Bologna per me è una città stimolante, intellettuale e che dà spazio all'arte.

Che rapporto hai con il fiume Reno e con i corsi d'acqua in genere?
Andavo a prendere il sole sul Savena a Pianoro o sul Reno a Sasso Marconi. Ritorno con gli amici lungo le sue sponde anche solo per il piacere di osservare il paesaggio. La bellezza di stare in mezzo al'acqua, il suo muovimento, mi danno spunti di riflessione non solo artistici, ma anche meditativi e spirituali.

Secondo te, come viene trattata l'acqua dalla gente?
Viene molto sottovalutata, sprecata. Non ci si rende conto della sua importanza. Si dà per scontata che sia infinita. Non viene esaltata come facevano le antiche civiltà che la consideravano sacra. Nella nostra stessa cultura si usa ancora oggi l'acqua come mezzo simbolico spirituale, come ad esempio nel sacramento del battesimo o nel gesto di entrare in chiesa bagnandosi la mano e facendosi il segno della croce.

Che consiglio vuoi dare sul tema dell'acqua ai lettori?
Quando ti lavi i denti, ogni tanto chiudi il rubinetto.

Bologna, 16 aprile 2008
Intervista a cura di Riccardo Fioravanti